L’IDENTIKIT PIÙ AGGIORNATO DELL’E-COMMERCE IN ITALIA

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L’ultima ricerca sullo shopping online in Italia. Italiani buoni clienti dei negozi on line, al nord e uomini. In aumento le imprese Made in Italy che scommettono sull’ecommerce. cade il divario da Nord e Sud.

Certo, l’e-commerce italiano cresce. Eppure, appena il 12,5% delle aziende con più di 10 dipendenti ha venduto i propri prodotti o servizi online. Anche se la percentuale è in continua crescita, l’Italia rimane ancora tra le ultime in Europa. Sarà, senza dubbio, solo questione di tempo, se, al crescere delle dimensioni aziendali, aumenta anche il numero di aziende che vende online, arrivando al 34,6% delle imprese con più di 250 dipendenti. Può essere questa la sintesi della ricerca inedita commissionata da eShoppingAdvisor.com («Identikit dello Shopping on line 2018- 1° Report eShoppingAdvisor su acquisti e vendite online in Italia») e realizzata sulla base della rielaborazione dei dati Istat. È opportuno, però, approfondire qualche dato.

Innanzitutto, il mercato di riferimento per le imprese italiane che scelgono di vendere online è nazionale: il 98% delle imprese si rivolge a clienti italiani, il 55% guarda anche al mercato europeo (un dato da non trascurare) e il 35% al resto del mondo. Nel 2013, quando appena il 7,5% delle imprese italiane vendeva online, erano di più (in proporzione) le aziende che si rivolgevano ai mercati esteri: quello europeo rappresentava il 58% e quello mondiale arrivava al 41%. Tra i settori più attivi quello ricettivo (82%) e le imprese editoriali (74%).

Ecco la mappa (elaborata da Lucia Schirru) che delinea la quantità degli acquisti online suddivisi per Regione.

Soffermiamoci sul comportanto degli utenti. Più della metà degli utenti italiani (53%) ha acquistato beni o servizi sul web nell’anno 2017, anche se permane un gap tra Nord e Sud Italia. Tuttavia, le evidenti distanze tra settentrione e meridione sono annullate dal caso Sardegna, che è al terzo posto per numero di acquirenti dopo Val d’Aosta e Trentino.

In particolare, gli uomini appaiono più propensi agli acquisti in rete rispetto alle donne (35% contro 29%). Le maggiori differenze di genere le troviamo nelle categorie: abbigliamento (le donne staccano gli uomini di 10 punti) e informatica e tecnologia (in questo caso gli uomini doppiano le donne). La differenza di genere aumenta con l’aumentare dell’età: dai 35 anni in poi si allarga sempre più la distanza tra uomini e donne che usano il web per i loro acquisti.

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