Altroconsumo apre un’inchiesta sul colosso Amazon e sulla vendita di prodotti non sicuri.
Ivo Tarantino, Responsabile Relazioni Esterne Altroconsumo (Associazione Italiana dei Consumatori), tiene le redini dell’inchiesta aperta contro i grossi e-commerce, tra cui Amazon.
Ciò che ha portato Amazon sul banco degli imputati, è il fatto che sul marketplace, sezione nella quale vendono i retailers (rivenditori privati), presenzino molti prodotti non sicuri, contraffatti e non certificati.
Probabilmente ti starai chiedendo come questo possa accadere in un e-commerce così grosso, che muove volumi incredibili di prodotti e denaro.
La risposta la fornisce Tarantino stesso, affermando che purtroppo la concezione di tutela del consumatore sulla qualità dei prodotti, da parte dei grandi stores online, è inesistente.
Lo dimostrano i dati: anche The Wall Street Journal, nell’agosto 2019, scagliò una pietra contro le vetrine virtuali di Amazon, portando alla luce più di 4000 prodotti non conformi alle norme di sicurezza o contraffatti. La risposta dei responsabili del colosso statunitense fu poco convincente e il problema evidenziato perpetua tutt’oggi, ma andiamo a vedere cosa accadde e perché.
Ricordati di segnalare sempre la vendita di prodotti contraffatti o illegali! Puoi farlo contattando l’AGCOM e, successivamente, scrivendo una recensione su eShoppingAdvisor.com, in modo da rendere consapevoli tutti gli altri consumatori.
Il problema di Amazon e dei retailers nel 2019
Il gigante dello shopping online Amazon è stato messo al banco degli imputati diverse volte nell’ultimo anno, sia dall’UE nel luglio 2019 che dall’Antitrust americano nel settembre 2019.
In quelle occasioni, ciò che veniva contestato, e sul quale questi enti stanno ancora indagando, era il sospetto che Amazon utilizzasse dati sensibili dei rivenditori privati per creare concorrenza sleale.
Fondamentalmente, il dubbio verte sul fatto che i retaliers (rivenditori privati sul marketplace di Amazon) vengano discriminati in virtù dei prodotti venduti direttamente dall’e-commerce statunistense.
Oltre questo, oggetto delle indagini dell’UE condotte da Margrethe Vestager, Commissaria Europea alla Concorrenza, è il fatto che i retaliers che si affidano alle spedizioni di Amazon siano privilegiati rispetto a quelli che preferiscono organizzarle in modo diretto.
Se questi dubbi venissero confermati dalle indagini, il problema sarebbe molto grosso per Amazon, che si troverebbe ad aver violato le normative europee sulla concorrenza leale (articoli 101 e 102 del TFUE).
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Prodotti non conformi in vendita sulla piattaforma di Amazon
Come detto in precedenza, già lo scorso anno il The Wall Strett Journal aprì la strada, perseguita poi da associazioni dei consumatori come Altrocosumo, che ha aperto un’inchiesta sull’argomento.
Sul piatto è stato messo il fatto che sul portale compaiano svariate migliaia di prodotti non conformi alle norme UE o contraffatti, spesso provenienti dalla Cina.
Due prodotti su tre pericolosi: questo è quello che Altroconsumo dichiara, condividendo i dati raccolti con Ministero dello Sviluppo Economico e Ministero della Salute.
Lo studio è stato fatto su 250 prodotti, acquistati su Amazon ed altri e-commerce, che sono stati poi esaminati e testati in laboratorio.
Il risultato è stato sconcertante e vogliamo farti capire meglio dandoti qualche esempio delle percentuali dei prodotti non conformi:
- Gioielli (metalli pesanti) – 77%
- Abbigliamento per bambini – 88%
- Cosmetici – 56%
- Giocattoli per neonati – 90%
Oltre questo, si segnalano alcune categorie di prodotto bocciate al 100%:
- Palloncini
- Kit per sbiancamento denti
- Caschi
- Rilevatori di fumo
La situazione risulta allarmante, in particolare per quanto riguarda la categoria di abbigliamento e giocattoli per bambini, a cui bisogna stare particolarmente attenti.
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Perché accade tutto questo?
Per quanto riguarda Amazon in particolare, le motivazioni del problema non sono difficili da immaginare ma bisogna, tuttavia, soffermarsi con la lente in ingrandimento per apprezzarle.
In 10 anni questo e-commerce ha raddoppiato la presenza dei retailers all’interno del suo marketplace e controllare questo processo non è stato semplice.
Ciò che è accaduto è probabilmente dovuto al fatto che la piattaforma non è riuscita a seguire adeguatamente questi grandi numeri e il controllo automatizzato dei prodotti ha delle falle.
I venditori privati sono soggetti appunto a delle procedure di controllo automatico del portale ma capita spesso che queste vengano aggirate dai retailers più scorretti.
Ci si trova quindi a poter acquistare prodotti non conformi alle norme UE prima che essi vengano individuati da Amazon (e quindi già venduti) ed eliminati.
Capita anche che gli stessi prodotti, già eliminati una volta, ricompaiano con descrizioni differenti e riescano ad aggirare il sistema.
Come ci si deve comportare per fare shopping online in sicurezza?
L’associazione Altroconsumo sta lavorando affinché le istituzioni si muovano per tutelare maggiormente i consumatori in questo canale che ormai rappresenta una grossa fetta del mercato europeo.
I consigli di Altrocnosumo per evitare le fregature sono questi:
- Dare attenzione al marchio dei prodotti e diffidare di quelli sconosciuti
- Controllo attento delle confezioni e dei documenti del prodotto
- Spulciare bene le caratteristiche del prodotto
- Diffidare dei prezzi esageratamente bassi per quel dato prodotto
- Usufruire del diritto di recesso per i prodotti non conformi
- Segnalare i casi di prodotti non conformi sull’apposita sezione del sito Altroconsumo
Inoltre, se vuoi tutelarti ancor di più durante lo shopping online, puoi utilizzare il servizio offerto gratuitamente da eShoppingAdvisor, il nostro sito di recensioni sugli e-commerce. Cercando il sito di tuo interesse puoi valutare in pochi secondi la sua affidabilità degli stessi prima di effettuare un acquisto.
Basta leggere le recensioni degli altri consumatori e il gioco è fatto: potrai decidere autonomamente se sia il caso di acquistare da un determinato negozio online oppure se sia meglio navigare verso altri porti.