È sempre tempo di buon vino per i clienti italiani, soprattutto da quando le piccole etichette hanno conquistato una fetta di mercato impensabile sino solo a cinque anni fa, quando ad imporsi erano ancora solo i marchi più noti o quelli di nicchia, italiani e francesi, riservati ai veri intenditori.
Oggi il contesto è cambiato. L’ecommerce rappresenta un’ottima opportunità per il vino, soprattutto per chi apprezza il buon bere figlio di un territorio unico e dalle proprietà organolettiche molto diverse da quelle storiche. Spesso vendere on line i vini significa accorciare le distanze tra territori geograficamente distanti tra loro, seppure italiani, e per questo gestire un negozio web che propone buone bottiglie da acquistare durante tutto l’anno, può essere un’opportunità da non sottovalutare.
L’Italia è il Paese terzo consumatore di vino al mondo (dati OIV 2015), subito dopo la Francia e gli Stati Uniti, e il mercato del vino vale 250 miliardi di euro. È oramai chiaro, come già sottolineato nel 2015 dal Rapporto Unioncamere, che non solo il commercio digitale non uccide quello tradizionale, ma che invece lo affianca; il 75% della ricchezza prodotta da Internet rimane infatti all’interno delle aziende tradizionali. La manifestazione annuale del Vinitaly testimonia, edizione per edizione, la dedizione delle piccole aziende italiane.
Sommario
- C’è di più: ci sono almeno tre motivi che inducono il cliente ad acquistare vini on line.
- Conoscerà vini di altri territori e accederà facilmente all’acquisto senza passare dal costoso sovraprezzo di un ristorante.
- Imparerà a conoscerne con anticipo l’etichetta, la sua storia, le caratteristiche delle vigne, grazie ad alla scheda prodotto che solitamente accompagna la bottiglia in vendita on line.
- Può leggerne le recensioni tra i forum o le community di appassionati di vini, in modo da rilasciare la propria opinione e scambiarla con altri appassionati (comunità di assaggiatori di vini, abitué di turismo eno-gastronomico).
- “Il vino non si beve soltanto, si annusa, si osserva, si gusta, si sorseggia e…se ne parla”
- Prima di iniziare a raccontare il tuo vino serve conoscerlo
- Cosa distingue lo storytelling del vino da una tradizionale comunicazione pubblicitaria?
- Anche gli utenti meno esperti vogliono:
- Non è poi così difficile costruire una strategia di storytelling. Pensiamo sia importante coglierne l’essenza, pianificarla e poi dedicarla agli utenti. Se vuoi rimanere aggiornato sulle novità relative all’ecommerce italiano e non solo, segui il nostro blog, iscriviti alla newsletter ed alla nostra piattaforma: è gratis!
C’è di più: ci sono almeno tre motivi che inducono il cliente ad acquistare vini on line.
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Conoscerà vini di altri territori e accederà facilmente all’acquisto senza passare dal costoso sovraprezzo di un ristorante.
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Imparerà a conoscerne con anticipo l’etichetta, la sua storia, le caratteristiche delle vigne, grazie ad alla scheda prodotto che solitamente accompagna la bottiglia in vendita on line.
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Può leggerne le recensioni tra i forum o le community di appassionati di vini, in modo da rilasciare la propria opinione e scambiarla con altri appassionati (comunità di assaggiatori di vini, abitué di turismo eno-gastronomico).
“Il vino non si beve soltanto, si annusa, si osserva, si gusta, si sorseggia e…se ne parla”
diceva Edoardo VII, e aveva ragione visto che oggi la promozione di cantine e di prodotti d’eccellenza dell’alimentare non può prescindere da uno storytelling ragionato. Per questo eShoppingAdvisor, piattaforma pubblica ed indipendente che ospita recensioni verificate e certificate dei clienti, ti propone dieci step per raccontare nel migliore dei modi il vino da vendere sul web.
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Prima di iniziare a raccontare il tuo vino serve conoscerlo
- Conosci il vino che vendi
No, non è la scoperta dell’acqua calda. Non è affatto scontato che chi gestisce un eshop conosca davvero i prodotti che vende e nel caso del vino questo potrebbe rappresentare un problema, sia in termini di strategie di marketing sia di storytelling.
- Conosci l’esperienza che vendi
Bere vino non è solo gustare un’ottima bevanda alcolica, ma è vivere un’esperienza. Potrebbe trattarsi di un momento conviviale insieme agli amici, potrebbe trattarsi invece di una storia che prescinde dal compratore ma che riguarda invece le persone e i territori che hanno reso possibile la maturazione del vino stesso. Oggi i clienti non si accontentano di comprare un prodotto: vogliono anche riconoscersi in una storia che li rappresenti e un vino può raccontarne tantissime, a seconda della sua provenienza, della cantina e persino della storia della famiglia che ha avviato l’impreso vitivinicola.
- Conosci, ascolta e rispetta la community
È questo il passaggio più difficile e complesso per qualunque eshop. Sono tante le priorità di un negozio on line, ma tra tutte non può mancare l’ascolto e il monitoraggio della comunità interessata agli acquisti. La comunità che ama acquistare vini on line è molto esigente, spesso è anche molto preparata sulla storia delle etichette e sulla resa delle singole annate e anche il prezzo di mercato delle bottiglie non può essere aumentato rispetto a quello dei negozi tradizionali, pena la critica negativa nelle recensioni e l’allontanamento dall’acquisto. Ne va della web reputation del vostro wine shop on line: meglio tenere presente tutti i passaggi fondamentali di quest’aspetto che potrete trovare nel nostro mini corso gratuito dal titolo “I 7 segreti per migliorare la reputazione del tuo ecommerce”; lo potrete scaricare subito.
Cosa distingue lo storytelling del vino da una tradizionale comunicazione pubblicitaria?
1 – Contiene delle emozioni legate alla storia del prodotto e/o dell’azienda. Quest’aspetto può essere particolarmente valorizzato in social visual come Instagram.
2 – Usa i sensi per descrivere il prodotto.
3 – Mette al centro della storia il perché quel vino nasce e possiede proprio quelle caratteristiche.
4 – Crea nella mente dell’utente-cliente un nuovo mondo o una nuova concezione del prodotto e/o dell’azienda.
5 – È legata ai valori identitari. Lo storytelling del vino si basa su una serie di elementi immateriali ma intrinsechi al prodotto (non solo buon bere ma anche esperienza personale).
6 – Non ha l’obiettivo di convincere ma di coinvolgere.
Anche gli utenti meno esperti vogliono:
7 – Ascoltare una storia vera e attraente e condividerla sui social (ad esempio vogliono conoscere la relazione tra vino e territorio di produzione).
8 – Coglierne la sua unicità, indipendentemente dal prezzo.
9 – Conoscere le cantine ma senza retorica (e senza parlarsi addosso).
10 – Conoscere aspetti scientifici divulgativi altrimenti difficili da reperire.