Hai avviato un eCommerce, hai già implementato la strategia di piattaforma e sei presente sui social. Eppure senti che puoi fare ancora qualcos’altro che possa aumentare la visibilità del tuo marchio, e che soprattutto ti aiuti a vendere di più.
Forse è arrivato il momento di sfruttare la grande potenzialità dei video per descrivere i tuoi oggetti o i tuoi servizi che metti in vendita. Per invogliare i tuoi Clienti a registrare video recensioni dei tuoi prodotti, non credi sia il caso di dare tu l’esempio?
Fiducia e trasparenza negli acquisti on line vanno sempre di pari passo, forse in misura maggior rispetto al mercato tradizionale. Se il primo passo per ottenere visibilità, secondo l’esperienza di eShoppingAdvisor, è investire sul valore delle recensioni, un altro da valutare seriamente è migliorare al massimo la descrizione del prodotto.
E perché dunque non scegliere il video per raggiungere risultati di alto livello? Anche questa scelta potrebbe aumentare la fiducia degli utenti nei confronti della tua attività commerciale. Le stelline e gli istogrammi del gradimento potrebbero sensibilmente aumentare.
Sommario
- Se inoltre vuoi saperne di più sulle strategie legate alla reputazione degli shop on line puoi scaricare gratuitamente il nostro mini corso gratuito dal titolo “I 7 segreti per migliorare la reputazione del tuo ecommerce”.
- I dati parlano chiaro
- A cosa potrebbero servirti i video?
- Le esperienze modello
- Prima di iniziare a girare: conosci i tuoi clienti?
- Ciak, si gira!
- Ma quale potrebbe essere l’attrezzatura a basso costo più valida per poter allestire un set basico?
- Belle storie ne abbiamo?
Se inoltre vuoi saperne di più sulle strategie legate alla reputazione degli shop on line puoi scaricare gratuitamente il nostro mini corso gratuito dal titolo “I 7 segreti per migliorare la reputazione del tuo ecommerce”.
I dati parlano chiaro
Perché puntare sui video? La risposta può arrivare dal senso comune (conserviamo l’istinto di predatori, e come tali siamo catturati dalle immagini in movimento) ma anche dai dati. La multinazionale Cisco.com diffonde periodicamente ricerche sui visual networking. Nell’indagine Forecast and Methodology, 2016–2021 diffusa lo scorso settembre si legge:
“Per un individuo ci vorrebbero più di 5 milioni di anni per guardare la quantità di video che attraverserà le reti IP globali ogni mese nel 2021. Ogni secondo, un milione di minuti di contenuti video attraverseranno la Rete entro il 2021”.
Ma anche il mondo delle app punta sull’osservazione dell’effetto video. La popolare applicazione Animoto ha divulgato una ricerca dove lo stesso CEO, Brad Jefferson, sottolinea che,
“La crescita del marketing video online negli ultimi anni è stata eccezionale. Oggi ci sono più di 7 miliardi di video guardati ogni giorno su Facebook e YouTube: storicamente, al fine di creare e distribuire video di alta qualità ai propri clienti, si trattava di un costo proibitivo per tutti, tranne per i marchi più grandi. Le piattaforme assicurano che le piccole e medie imprese possono raggiungere il loro pubblico che si incontra online e ciò rappresenta una delle più grandi opportunità di marketing per le piccole imprese“.
Il video marketing piace ai consumatori, che lo trovano utile, nove di essi su dieci guardano almeno un video online a settimana. Inoltre,
- Il 63% dei consumatori afferma che le aziende che usano il video sanno come raggiungere i propri clienti.
- Un quarto dei consumatori perde interesse in un’azienda se non usa il video.
- Il 56% dei consumatori ritiene che se un’azienda ha un sito Web, dovrebbe di conseguenza proporre anche i video.
Anche gli italiani la pensano così, in particolare i giovanissimi e lo dimostra la ricerca Online Video Barometer commissionata da BuzzMyVideos che nel 2016 ha rivelato che nelle abitudini di acquisto dei Millennials, il ruolo del video è centrale:
Il 94% degli Italiani tra i 18 e i 35 anni è più propenso ad acquistare un prodotto se ha una recensione video online realizzata da una fonte attendibile.
L’ 82% degli intervistati vorrebbe poter cliccare direttamente dal video per accedere al prodotto pubblicizzato, una funzionalità ad alto tasso di engagement che potrebbe convertirsi in un format molto interessante per gli inserzionisti. Tra gli appassionati di video dell’area beauty questa soluzione è richiesta dal 92% degli intervistati. Solamente il 3% non apprezza questo tipo di possibilità e il 15% esprime un parere neutrale.
A cosa potrebbero servirti i video?
Qualunque video pensato e realizzato per l’ecommerce, non servirà solo ad illustrare il prodotto in fase di vendita, ma anche a trarre numerosi vantaggi nell’ecosistema digitale in cui le vendite on line si muovono quotidianamente. I video infatti potranno:
- Aumentare il tasso di conversione (e dunque, di vendita) proveniente dalle pagine prodotto, dalle email di benvenuto o dalle newsletter, dai post di pubblicità su Facebook.
- Attirare nuovi clienti se saranno pensati per essi, a partire da un’ intelligente distribuzione e piazzamento con logica SEO su YouTube.
- Irrobustire i volumi di traffico e il tempo medio di permanenza sul sito di vendita.
- Migliorare la web reputation del tuo ecommerce.
Le esperienze modello
Gli esempi interessanti sono già sotto gli occhi di tutti. La Nintendo, per esempio, ha lanciato in contemporanea ai suoi eshop, la sezione dei video tutorial che non solo aiuta i clienti ad usare al meglio la funzione dell’acquisto on line, ma persino ad informarsi sui nuovi arrivi. Il vecchio catalogo cartaceo per gli acquisti ha già subito due trasformazioni, quello dall’analogico al digitale, e quello che sposta l’attenzione dalla semplice grafica statica al video animato.
Di certo osservare un prodotto in video prima di acquistarlo, garantisce al cliente l’opportunità di osservare da vicino l’oggetto. Ci si potrà rendere conto della sua dimensione reale, del suo impatto in termini di colore e spessore, della sua eventuale maneggevolezza.
Lo sanno bene i negozi on line di alcuni brand moda che investono proprio sui filmati, senza necessariamente spendere un capitale nella registrazione di costose sfilate sui tappeti rossi, con tanto di pubblico in sala. L’azienda di fashion on line ASOS, ad esempio, accompagna ogni capo con un mini video di 10 secondi, dove le modelle indossano il capo e la telecamera indugia sui particolari più importanti: i ricami, le pieghe, la proporzione del taglio. All’utente non resta alcun dubbio sullo stile, il colore e la vestibilità stessa di un vestito o di un pantalone. Un capo in vendita riesce a vivere in diretta nel momento stesso in cui viene indossato. L’azienda ha investito su riprese semplici, chiare, con uno sfondo bianco e modelle non eccessivamente truccate.
È il vestito il vero protagonista del filmato, non chi lo indossa.
Pensate che produrre filmati sia roba per aziende molto più economicamente solide della vostra? Ebbene, vi sbagliate. Anche le piccolissime realtà imprenditoriali puntano sul video ecommerce. Non è poi così necessario investire molto denaro. Lo dimostrano le esperienze di alcune piccole aziende estere che hanno già adottato il modello del video YouTube impostato né più né meno come una chiacchierata con i clienti. Spesso sono gli stessi proprietari dell’azienda a raccontarne i prodotti e la funzionalità attraverso video amatoriali girati con un buon smartphone che nulla hanno da invidiare per chiarezza d’audio e di immagine, a quelli realizzati da professionisti.
Prima di iniziare a girare: conosci i tuoi clienti?
Se hai aperto un ecommerce di certo conosci la tua merce, ma sei certo di conoscere bene i tuoi clienti? Si tratta di un’altra tipologia di consumatore rispetto a quella tradizionale che per secoli ha concepito l’acquisto come un’esperienza fisica, un’occasione per socializzare con città, quartieri, strade, negozi e relativo personale. Le domande alle quali bisogna sapere rispondere nel caso si volesse valorizzare lo strumento video, sono le seguenti:
- Qual è il device preferito dai miei clienti per l’acquisto? (smartphone, PC, tablet)
- I clienti acquistano anche in mobilità? (in tram, in metropolitana ecc)
- I clienti provengono anche dall’estero?
- Qual è l’età media dei clienti?
- La maggioranza dei clienti sono uomini o donne?
A seconda della risposta dovrai orientare anche la tua strategia di organizzazione e distribuzione video per l’ecommerce, valutando l’eventuale sottotitolazione in inglese o in altra lingua, l’effettiva responsività del video nel contesto mobile, la scelta di puntare su immagini tradizionali o grafica animata e se scegliere uno storytelling pratico o evocativo.
Per farti un’idea del contesto italiano, potrebbe essere utile leggere i risultati del Primo Report di eShoppingAdvisor.com e scoprire l’identikit dei compratori. Ricordati che nel nostro Paese:
Gli uomini appaiono più propensi agli acquisti in Rete rispetto alle donne (35% contro 29%). Le maggiori differenze di genere le troviamo nelle categorie: Abbigliamento – le donne staccano gli uomini di 10 punti – e Informatica e tecnologia – in questo caso gli uomini doppiano le donne.
Ciak, si gira!
Prima di iniziare anche solo ad acquistare l’attrezzatura per realizzare un video (o anche nel caso tu abbia deciso di affidarti ad un’agenzia specializzata), è assolutamente necessario pensare in anticipo che la brevità di un filmato per ecommerce non significa affatto pochezza di idee e contenuto. Al contrario, più il tempo a disposizione è breve, più è necessario avere ben chiari gli aspetti delle riprese.
Se ad esempio l’oggetto è un piccolo elettrodomestico, è necessario annotare quali sono le funzionalità originali che il cliente potrebbe volere vedere in azione (proprio come se si trovasse accanto alla macchina); probabilmente si tratta proprio di quegli elementi di originalità che avete evidenziato nella scheda prodotto. La macchina in questione poi deve essere mostrata in tutte le sue fasi: ancora spenta, poi in attività, e infine nuovamente a riposo, cercando di mostrare ogni passaggio con ragionevole calma ma senza sprecare preziosi secondi.
L’approccio potrebbe essere analogo anche per merce di diversa tipologia, ma i costi cambiano se entra in gioco la necessità di utilizzare modelle o modelli, o addirittura attori (cosmetici e vari prodotti di bellezza, vestiti, accessori). Non si tratta solo di pianificare costi per pagare persone che per mestiere sono in grado di mostrarsi al meglio davanti ad una telecamera, ma anche di saper pensare in termini di regia e sceneggiatura. Anche la location è importante: se da un lato girare in ambienti esterni e in ottime condizioni di luce naturale può risolvere molti problemi legati alle riprese indoor, i microfoni per proteggersi dall’audio ambientale dovranno essere di ottima qualità.
Ma quale potrebbe essere l’attrezzatura a basso costo più valida per poter allestire un set basico?
- Una telecamera qualità Full HD o, in alternativa (ma non in caso di riprese serali o con luce non naturale), o una Reflex o ancora uno smartphone di ultima generazione con ottima performance video.
- Un microfono esterno, possibilmente wireless.
- Un cavalletto a testa fluida.
I costi sono sostenibili anche se non banali, a seconda delle scelte effettuate; si va da un minimo di 1000 euro a cifre ben più alte, ma se volete misurarvi davvero e non potrete reggere i costi di ripetute riprese professionali, il gioco varrà la candela.
Molto diverso sarebbe il discorso se la vostra attività on line puntasse su servizi, poiché in questo caso sarebbe auspicabile che il video aziendale racconti bene la vostra mission, e per questo dovreste avvalervi di specialisti del settore. Anche eShoppingAdvisor ha sposato questa strategia, e nel video Cosa può fare eShoppingAdvisor per il tuo ecommerce per esempio, viene ben spiegato quale potrebbe essere per un negozio on line, il vantaggio di appoggiarsi ad una piattaforma di recensioni: migliorare la web reputation, comprendere errori, dialogare con i clienti.
Belle storie ne abbiamo?
Un altro elemento da non sottovalutare mai è la possibilità di raccontare una storia. Se pensate che da un video per lo shopping on line non sia utile ricavarne un racconto vi sbagliate. Nel caso il video sia di fattura elementare, magari realizzato sotto forma di tutorial, potrebbe essere interessante e persino più semplice, non solo mostrarne concretamente usi e potenzialità ma anche “raccontarne” la validità. Un esempio facile da comprendere potrebbe riguardare la vendita di prodotti per la salute, per il benessere e la bellezza.
Il negozio on line di un grande brand internazionale, GoPRO, fa persino di meglio. Per mostrare la resa delle sue celebre videocamere in movimento e raccontare storie, invita i clienti a realizzarli e ad inserirli in un’apposita piattaforma che coincide con l’eshop. È questa una maniera esemplare per sfruttare positivamente i cosiddetti UGC (User generated content). Secondo i dati diffusi da Olapic sulla base di un campione di 4.500 utenti web di età compresa tra 16 e 49 anni e residenti negli Stati Uniti e in alcuni stati europei, la fiducia nei contenuti foto e video creati dagli stessi consumatori è più alta rispetto ai contenuti testuali, e ovviamente rispetto a quelli pubblicitari.
Guardate il filmato realizzato da un papà che crea un meraviglioso costume da Wonder Woman per la figlioletta di 4 anni, filmandone ogni passaggio creativo proprio con una GoPRO:
Anche eShoppingAdvisor ha puntato la sua mission sull’ecommerce e sul rapporto azienda- cliente, fondato sulle recensioni e l’importanza della web reputation. Guarda i nostri video nella home page del nostro blog e scopri tutti i post dedicati alle vendite on line. Registrati adesso, è gratis!